
Menhir Sardegna
Dal bretone “men” (pietra) e “hir” (lungo). Sono dei monoliti di forma allungata infissi verticalmente nel terreno a scopo cultuale e/o funerario. In Sardegna sono chiamati perdas fittas (pietre conficcate) oppure perdas litteradas (pietre letterate), queste ultime si riferiscono più propriamente alle statue-menhir che presentano incisioni e bassorilievi come quelle ritrovate in territorio di Laconi.
I menhir si sono diffusi in tutta Europa – e non solo – a partire dal Neolitico si trovano anche in Sardegna in un numero di circa 740 esemplari, si trovano disposti in allineamenti rettilinei, alle volta in forma circolare o anche isolati, sempre con funzione sacrale e cultuale.
È possibile suddividere i menhir sardi in tre diverse categorie sulla base di specifici attributi figurativi: i menhir protoantropomorfi, di forma ogivale e a faccia piana, modellati con accurata fine martellinatura; i menhir antropomorfi, con primi elementari tratteggi del viso; le statue-menhir, quelli con schematici rilievi del volto a T, con naso e sopracciglia in un unico blocco. Le statue-menhir esistono sia con caratteristiche maschili che femminili e costituiscono una eloquente testimonianza del culto degli antenati, facenti parte del complesso sistema etico-religioso esistente durante l’evoluzione economica caratterizzata dalla metallurgia del rame, queste particolari perdas fittas raffigurano probabilmente degli antenati divinizzati, eroi, personaggi mitici, o famose sacerdotesse.
ARCHAIC SARDINIA
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